Investire in monete d’oro è una soluzione molto conveniente perché si tratta di elementi dalle ridotte dimensioni e quindi facili da conservare: è sufficiente avere una scatola di fiammiferi per riporre al sicuro dozzine di pezzi. Al tempo stesso si differenziano dalle altre modalità di commercializzazione di oro 24 carati perché sono adatte anche ai piccoli investitori e possono essere tenute in casa. Infatti i lingotti d’oro sono soluzioni preferite da investitori di un certo livello in quanto risulta più conveniente optare per formati da almeno un chilo di peso. In secondo luogo questi elementi vanno conservati nel caveau delle banche e in cassette di sicurezza per non uscire dal circuito dell’oro. In caso contrario devono essere sottoposti al saggio dell’oro per accertare che la purezza dell’oro sia la stessa riportata sui documenti. Ciò non accade con le monete d’oro in quanto il valore dei pezzi viene determinato sia dalla quantità di metallo prezioso contenuta che dall’apprezzamento dei vari pezzi.
Infatti bisogna tenere a mente che le monete preziose assimilate all’oro da investimento fanno parte di una lista stilata dalla Commissione Europea e aggiornata costantemente. Devono soddisfare alcuni requisiti come un contenuto minimo di 90% di oro puro, l’essere state coniate dopo il 1800 e avere oppure aver avuto corso legale nel Paese dove sono state emesse. In base al contenuto di metallo aureo e alla domanda gli esemplari possono avere un valore diverso: veri e propri classici sono le Sterline d’oro inglesi, le Krugerrand sudafricane, le Eagle statunitensi, le Marengo del Regno d’Italia (denominate Vittorio Emanuele II, Umberto I e Vittorio Emanuele III a seconda del periodo di emissione) e le Panda cinesi. Queste soluzioni sono quelle più apprezzate perché possono essere rivendute senza problemi quando si decide di monetizzare il proprio investimento dopo qualche anno grazie alla perenne forte domanda da parte del mercato. Invece altri pezzi sono meno richiesti e quindi la loro vendita può prevedere qualche difficoltà.
Quando si vendono le proprie monete d’oro presso un negozio compro monete gli operatori devono controllate lo stato di ogni esemplare. Questo fatto si spiega con le stesse modalità di valutazione dei pezzi, il cui prezzo è determinato con la pesatura. Di conseguenza una cattiva conservazione può provocare la consumazione della superficie e provocare incisioni oppure graffi più o meno profondi. Questi danni superficiali, quindi, possono far diminuire il valore nominale della moneta in quanto il suo peso standard risulta variato. I casi in cui si verificano queste circostanze sono rari e rappresentano situazioni limite, tuttavia si tratta di una possibilità che l’operatore deve far presente al venditore quando il cattivo stato di conservazione della moneta appare a occhio nudo. Comunque la vera entità del danno risulta soltanto dopo aver posto il pezzo sulla bilancia a dare il responso finale, ma l’operatore può precedentemente avvisare. Inoltre bisogna tenere a mente che questi problemi sorgono più frequentemente quando si parla di monete d’oro antiche, tuttavia in questo caso le modalità di valutazione degli esemplari cambiano. Infatti le monete vecchie coniate prima del 1800 possono avere valori veramente inestimabili ma sono considerate dal punto di vista numismatico e non in base all’andamento del golden fixing. Di conseguenza si devono tenere in considerazioni altri fattori.
Quando si decide di acquistare o vendere monete preziose è fondamentale verificare la situazione del mercato aureo e rivolgersi sempre a operatori seri e competenti specializzati in questo settore. Per ottenere guadagni più alti è bene comparare i prezzi proposti dai vari negozi compro monete, oltre a valutare i periodi migliori per effettuare la vendita e gli esemplari che possono essere più facilmente rivendute. Da un lato è possibile chiedere consiglio agli operatori, dall’altro è preferibile rimanere costantemente aggiornati sull’andamento generale delle quotazioni dell’oro.