Fixing metalli preziosi come funziona?

4488413-golden-up-and-down-arrow-glossy-arrow-icon-emblemIl London Gold Market Fixing, fondato da NM Rothschild & Sons, Mocatta & Goldsmid, Samuel Montagu & Co, Pixley & Abell e Sharps & Wilkins, il 19 settembre 1919 fissò per la prima volta il prezzo dell’oro.

Da quella data, due volte ogni giorno, alle 10.30 a.m. e alle 15.00 p.m. ora di Londra, i membri si riuniscono e determinano il fixing dell’oro che viene utilizzato nelle piazze finanziarie di tutto il mondo.
Per quanto riguarda il fixing dell’argento è il London Silver Market Fixing a stabilirlo una sola volta al giorno alle ore 12.00 di Londra.
La presidenza di turno apre la riunione dichiarando un prezzo, solitamente molto vicino a quello reale del prezioso metallo in quel determinato momento. Se gli altri membri si trovano in accordo, ovvero la quantità di acquisti e vendite di oro o argento è bilanciato, il prezzo viene stabilito e divulgato. In caso contrario sarà necessario un aggiustamento che influenzerà i mercati in maniera diversa a secondo che tenda verso l’alto o verso il basso. In caso di rialzo gli ordini di acquisto che hanno fissato una cifra limite inferiore al fixing verranno esclusi e quindi la domanda generale calerà, aumenterà invece l’offerta perché verranno inseriti gli ordini di vendita con cifre inferiori al fixing. Se l’aggiustamento del prezzo tenderà verso il basso aumenterà la richiesta ma diminuirà l’offerta. Un vero gioco di equilibri.
Molte cose sono cambiate da quel primo giorno. Attualmente la presidenza è a rotazione fra i membri. La riunione si svolge in teleconferenza e il prezzo viene pubblicato per tre diverse valute: euro, dollaro e sterlina. Attualmente il London Gold Market Fixing Ltd conta quattro membri, invece dei canonici cinque: Bank of Scotia, Hsbc, Société Générale e Barclays. Il quinto membro era, fino a poco tempo fa, la Deutsche Bank. Il colosso bancario tedesco ha dato forfait. Già in passato aveva manifestato la propria intenzione di cedere il proprio posto, ma nessuno si è fatto avanti per subentrare ai tedeschi. In effetti sembrava interessata ad entrare nel circolo ristretto del fixing dell’oro una banca cinese. Ma dopo lo scandalo Libor del 2015, per il quale la Deutsche Bank è stata obbligata a pagare ben 2,5 miliardi di dollari, le mire espansionistiche asiatiche sono rientrate. Il dubbio che circola riguarda la possibilità di un nuovo scandalo che potrebbe emergere e coinvolgere la banca teutonica ed ai problemi che ricadrebbero su chi ne prendesse il posto. Indagini dell’Authority sullo svolgimento del fixing sono in corso, anche se ancora in maniera informale. Alcune class action sono state intentate contro alcune banche che sono state accusate di voler manovrare il benchmark. La Cina rimane comunque la prima economia del mondo ed è quindi possibile che influenzerà sempre più il mondo bancario, tanto più che è il più grande produttore e consumatore di metalli preziosi, specialmente oro. Due banche asiatiche fanno già parte della London Bullion Market Association: la Bank of China e la Industrial & Commercial Bank of China.
Il London Gold Market Fixing Ltd ha deciso da tempo, prima ancora dell’abbandono della Deutsche Bank, di rivedere e modernizzare le regole del fixing, ancora ferme all’inizio del secolo passato. Il mercato influenzato da queste decisioni ha un valore di oltre ventimila miliardi di dollari ed è indispensabile che sia il più trasparente possibile.

Oro prezzo d’acquisto e vendita

smeraldoLe quotazioni dell’oro pubblicizzate dai compro oro devono tenere conto dei titoli del metallo prezioso in Borsa e del fixing quotidiano. Le persone che conoscono poco il mercato aurifero non sanno che il prezzo ufficiale dell’oro è quello stabilito dalla Borsa di Londra, l’unico istituto finanziario demandato a questo compito. Sulla piattaforma le varie trattative e compravendite determinano l’andamento del fixing durante la giornata: la prima quotazione viene emessa alle 10:30 della mattine e la seconda alle 15:00 del pomeriggio. Di conseguenza il prezzo dell’oro varia non solo da un giorno all’altro, ma anche all’interno della stessa giornata. In secondo luogo bisogna tenere a mente che i prezzi si riferiscono al metallo 24 carati, cioè puro a 999 millesimi: invece l’oro vecchio lavorato che si decide di vendere presso un compro oro è a 18 carati (750 millesimi).

In genere, il prezzo degli oggetti preziosi venduti è di circa il 35% inferiore rispetto al fixing valido a livello mondiale. Tuttavia questa formula non deve essere applicata rigorosamente in quanto vi sono molti fattori che determinano la quotazione offerta da ogni singolo esercizio commerciale. Infatti ogni compro oro determina autonomamente il prezzo a cui comprare l’oro oppure segue le quotazioni della catena a cui appartiene attraverso il franchising. Il valore è determinato dall’applicazione di un differente spread per coprire i costi di gestione dell’esercizio commerciale e dello stoccaggio dei preziosi. Di conseguenza, esaminando nello specifico i vari banco metalli e i compro oro, si nota come le proposte di acquisto abbiano divari considerevoli, che si aggirano persino sul 20%.

Aprire un compro oro può risultare una soluzione molto redditizio ed è anche possibile affidarsi a un franchising: in questo modo è possibile ammortizzare i costi d’investimento e si ha il vantaggio aggiuntivo di evitare che rimangano oggetti invenduti. L’attività di compro oro prevede l’acquisto da privati di oro vecchio lavorato sotto forma di gioielli e oggetti preziosi, che vengono poi rivenduti ad altri privati, intermediari di vario genere, grossisti del mercato aurifero e società che si occupano della fusione dei metalli. Infatti, a differenza delle classiche oreficerie, l’obiettivo di questi esercizi commerciali è di rimettere questi oggetti sul mercato come oggetti da fondere in quanto destinati alla rottamazione oppure come prodotti finiti. La decisione di aprire un compro oro è una soluzione molto diffusa anche per il fatto che l’iter burocratico non è complesso e gli investimenti iniziali non sono particolarmente rilevanti: ne è un esempio il boom di esercizi commerciali registrata negli ultimi anni. Tra l’altro è facile acquisire le competenze fondamentali per svolgere questa particolare attività e quindi si parla di un’impresa a basso rischio: infatti l’entità dell’eventuale invenduto è sempre molto basso, soprattutto se si stipula un franchising oppure una convenzione con la società di raccolta dell’oro per il ritiro della merce. Tra l’altro i pagamenti sono immediati e serve solo il denaro liquido per acquistare l’oro vecchio dai privati. In ogni caso a ogni cliente può essere corrisposto solo un importo massimo di 2.999,99 euro in contanti in base alle norme antiriciclaggio vigenti. Se il valore totale dell’oro spera questa cifra, si effettua un bonifico bancario o postale. Infine, non bisogna tralasciare il fatto che la penetrazione sul mercato risulta molto più facile rispetto ad altri negozi, in quanto clienti e fornitori sono rappresentati dai privati che si rivolgono allo stesso compro oro per vendere i propri preziosi.

Per fare un esempio, si pone l’acquisto di 500 grammi di oro a 18 carati da un cliente con una quotazione di 22 euro a grammo: di conseguenza, i costi per il ritiro da parte del compro oro ammontano a 11.000 euro. Vendendo l’intera quantità a un banco metalli si ottengono dalla fusione 360 grammi di oro 24 carati. A una quotazione dell’oro puro pari a 39,5 euro al grammo si effettua una vendita di 14.220 euro: in questo modo il margine di vendita è di 3.220 euro. Di conseguenza il ricavo mensile si attesta sui 7.000 euro lordi, a cui vanno detratte le tasse e le spese di gestione del negozio: queste ammontano a una cifra compresa tra i 1.000 e i 1.600 euro mensili.

Oro e carati, valutazione compro oro

oro puroLa via più semplice per ottenere una valutazione oro usato, magari al fine di rivendere i propri gioielli vecchi per ottenere una liquidità immediata , è quella di recarsi presso un negozio compro oro.

Tuttavia prima di fare ciò risulta opportuno sia conoscere la quotazione dell’oro in generale sia anche, più specificatamente, farsi un’idea circa il valore dei propri gioielli usati.

Allo scopo risulta necessario fare una distinzione fra la valutazione dell’oro usato, o lavorato, che è quello contenuto nei gioielli preziosi e che, com’è noto, non si presenta mai in forma pura, e la quotazione dell’oro stesso, che invece è sempre riferita all’oro puro 24 carati.

La quotazione ufficiale dell’oro, facilmente reperibile sui giornali di settore oppure sui molti siti online specializzati compresi quelli degli stessi negozi compro oro, rappresenta la base di riferimento per le transazioni commerciali riferite al prezioso metallo.

Tuttavia, come già detto, essa va riferita al solo oro puro 24 carati che si trova sotto forma, principalmente, di lingotti, pepite o pagliuzze.

Al contrario, tutto l’oro contenuto negli oggetti preziosi, come gioielli, monete, orologi, bracciali o medaglie, non è puro in quanto contiene parti di altri metalli.

La purezza dell’oro viene espressa in carati oppure in titoli.

Il suo valore massimo è 24 carati che corrisponde ad un titolo di 999,99: questo sta a significare che l’oro puro contiene per ogni 1000 grammi di leghe ben 999,99 grammi d’oro.

Il prezzo dell’oro, così come viene fissato a livello internazionale al tavolo del Bullion Market Association di Londra, rappresenta la massima quotazione oro, che è quella riferita, appunto, al prezioso metallo nella sua forma pura e che, ovviamente, è ben altra cosa rispetto alla quotazione oro usato.

L’oro usato, o lavorato che dir si voglia, ha difatti una caratura più bassa che, nella migliore delle ipotesi, non supera mai i 18 carati.

Siccome il carato, unità di misura della purezza dell’oro, pesa 41,67 millesimi di grammo, ne consegue che un gioiello 18 carati presenta 750 millesimi di grammi d’oro ogni mille grammi di lega: in pratica un simile gioiello, che è appunto un titolo 750, è composto per il 75% di oro e per il restante 25% di altre leghe, quali possono essere l’argento, il cobalto, il rame, e così via.

Allo stesso modo un gioiello 12 carati, che avrà 500 millesimi di grammi d’oro ogni mille di lega, sarà un titolo 500 e, di conseguenza, sarà composto per metà d’oro e per metà da altri metalli.

A questo proposito c’è da dire che la maggior parte dell’oro lavorato di origine nazionale si attesta sui 18 carati, mentre l’oro 14 carati contraddistingue il grosso dell’oro di provenienza dai paesi dell’est europeo.

È possibile conoscere anticipatamente, e con sufficiente approssimazione, il valore degli oggetti preziosi in oro che si ha intenzione di portare a vendere presso un negozio compro oro.

La caratura dell’oro infatti, resa esplicita dalla punzonatura, è incisa sugli stessi gioielli all’interno di un rombo.

Inoltre è possibile consultare online le quotazioni dell’oro, anche quello usato e lavorato, in maniera semplice e veloce, visto che la maggior parte dei siti di settore, compresi quelli degli stessi negozi compro oro e dei banchi metallo, è solita indicare i vari prezzi dell’oro divisi, appunto, per caratura.

Semplicemente moltiplicando, quindi, il prezzo dell’oro in tal modo reperito per il suo peso (per conoscere il quale è sufficiente una bilancia domestica) si potrà avere un’idea, approssimativa ma utile per evitare brutte sorprese in sede di valutazione presso il negozio compro oro, di quanto si potrà ricavare in contanti dalla vendita dei propri gioielli.

Fatto ciò i propri oggetti preziosi possono essere portati presso un negozio compro oro di fiducia per farli valutare. Naturalmente è consigliato assicurarsi che si tratti di un compro oro autorizzato (il numero di autorizzazione deve essere esposto visibile nel negozio) e che ogni operazione avvenga in un clima di massima trasparenza e legalità.

Relativamente alla trasparenza è opportuno, ad esempio, che le operazioni di pesatura avvengano a vista, mentre è bene sapere che il negoziante dovrà procedere con l’emissione di una ricevuta relativa all’acquisto dei preziosi, inoltre il venditore dev’essere munito di documento d’identità.

Compro oro, migliore quotazione

lingottiL’oro è un tesoro e quasi tutti ne hanno almeno un po’.
E’ stato usato da sempre e la consuetudine di possederlo e di regalarlo non è mai tramontata.

Spesso non si è ben consapevoli del valore che si possiede in oggetti d’oro. Non è raro che gioielli come orecchini spaiati, braccialetti troppo piccoli o collanine con la chiusura rotta siano dimenticati in fondo ad un cassetto perché non si possono più utilizzare.

Eppure il loro valore è intatto e possono rappresentare una somma di denaro non irrilevante. Non è difficile scoprire il “tesoretto” di cui si dispone, anzi. E’ semplice e sicuro se ci si rivolge ad un compro oro affidabile.

Serietà e professionalità sono indispensabili in questo campo ed è possibile trovarle, e sperimentarle, come OroElite, leader nel settore, un titolo conquistato sul campo fin dal 2007. Negli anni si è affermato come punto di riferimento per chi vuole vendere oro e preziosi o anche, semplicemente, informarsi su quotazioni e possibilità di movimento dei suoi oggetti di valore.

I motivi per cui ci si può rivolgere ad questo brand con fiducia sono molti; basta fare pochi confronti ed è facile rendersi conto dei vantaggi che il sito offre.

Non è necessario essere degli esperti per comprendere l’opportunità di rivolgersi ad un’attività verificata e operante da lunga data, rispetto alle tante che spuntano continuamente sul territorio.

Vediamo nel dettaglio le proposte che offre, in modo da rendersi conto, con dati alla mano, di quanto esse siano convenienti e senza sorprese.

Oro da vendere? Da OroElite non è necessario averne un quantitativo minimo. Il sito offre la possibilità di controllare online la quotazione e di bloccarla per 24 ore. Si può quindi essere certi che, anche recandosi in negozio il giorno successivo, si potrà avere la valutazione che è stata ritenuta soddisfacente e che è stata bloccata. In ogni caso, la prenotazione non è obbligatoria e nemmeno vincolante: non costringe alla vendita se nel frattempo si cambia idea.

Se si decide di vendere o di far valutare il proprio oro, tutto avviene nel modo più trasparente possibile. Gli oggetti vengono pesati alla presenza del cliente su una bilancia di precisione regolarmente registrata. L’oro viene controllato nella sua autenticità con una prova apposita (“saggio alla tocca”) e viene data la valutazione, al netto di altre parti che eventualmente fanno parte dell’oggetto da vendere. Se il cliente ritiene soddisfacente l’offerta che gli viene fatta, sempre la migliore possibile in relazione alla quotazione del giorno o a quella bloccata dal cliente stesso, il pagamento avviene subito, in contanti fino a 2.999,99 euro, come previsto dalle norme antiriciclaggio, e con assegno o bonifico per l’eventuale restante cifra.

La serietà e la chiarezza nelle trattative saranno subito evidenti. Altrettanto conveniente è per quel che riguarda l’argento, non soltanto sotto forma di gioielli, ma anche posate, vassoi, monete o oggetti di arredo. Anche in questo caso quotazione ottima, nessun quantitativo minimo e pagamento immediato.

Ma non finisce qui, infatti l’azienda è anche banco metalli. Forse non tutti sanno esattamente cosa significa, ma è un ulteriore punto a favore del cliente. Il banco metalli è una società iscritta nell’elenco degli operatori professionali della Banca d’Italia e questo le permette di effettuare compra vendite non solo con privati, ma anche con operatori del settore. Un esercizio di questo genere è abilitato ad acquistare metalli per fonderli, per creare oro da investimento o metalli preziosi per forgiare nuovi oggetti. E’ possibile assistere, o comunque seguire, il processo di fusione. In questo modo si ha la certezza di affidare il proprio oro in buone mani e di ricavarne il giusto profitto.

Il piccolo tesoro abbandonato nei cassetti può essere in poco tempo trasformato in denaro, oppure fuso per essere trasformato in nuovi e preziosi gioielli, anche personalizzati. Investire nel prezioso metallo, da sempre ritenuto un bene rifugio. Acquistando lastre, monete o lingotti. Azioni di questo tipo devono sempre essere condotte affidandosi ad attività autorizzate dalla Banca Italia.

Infine, a completezza dell’offerta che la società offre alla sua clientela, è possibile avere assistenza qualificata, anche per quanto riguarda le pietre preziose.

Perchè vendere oro usato ai compro oro

oro usatoL’oro: un metallo che fin dai tempi antichi ha attratto e affascinato l’essere umano.
Viene usato per abbellire le persone, i palazzi, gli oggetti, e il suo fascino non conosce confini, né limiti di tempo.
Piaceva all’epoca degli egizi e dei romani, piaceva alle nonne del secolo scorso che, nel regalare oggetti d’oro, esprimevano tutto l’affetto e il buon augurio alle persone care. Piace ai giovani, che lo usano in moderne lavorazioni per esprimere il sentimento quand’è davvero sincero.
Non solo: l’oro è simbolo di potere, di ricchezza, di lusso e di benessere, riferito ai singoli, ma anche e soprattutto alle nazioni e ai popoli.

La ricerca di questo metallo, giallo e duttile, ha dato spunto a racconti e storie di vita che hanno stimolato la fantasia di scrittori e registi.
L’oro si può trovare in pepite o grani nelle rocce, o in pagliuzze nei depositi alluvionali. In effetti, il metallo è distribuito su tutta la crosta terrestre, ma è conveniente estrarlo laddove, per diversi motivi, si è accumulato in maniera maggiore.
I filoni d’oro più interessanti si trovano, oltre che nei depositi alluvionali, dove l’oro viene trascinato in seguito alle erosioni causate dagli agenti atmosferici, nelle rocce metamorfiche e nelle rocce ignee. Qui si accumula in percentuali più interessanti, per un processo di metamorfismo, e diventa conveniente estrarlo.
Ricavare oro dalle rocce, in miniere chiuse o a cielo aperto, è un procedimento complesso e costoso; bisogna smuovere grandi quantità di terreno, impiegare energia per trattare le rocce e prodotti chimici per estrarre il prezioso metallo.

I giacimenti auriferi più importanti si trovano in Sud Africa, Cina, Stati Uniti (soprattutto Dakota e Nevada), Russia, Perù e Australia. Purtroppo, però, l’estrazione dell’oro non è un processo amico del territorio; i paesaggi vengono sconvolti dallo spostamento di grandi quantità di terreno, per non parlare delle esplosioni alle quali si ricorre per frantumare le rocce. Inoltre, per separare il prezioso metallo dalle rocce nelle quali è presente, si utilizzano prodotti potenzialmente pericolosi, quali il mercurio e il cianuro.
Senza entrare nel dettaglio del processo che questi elementi svolgono per estrarre e purificare l’oro, è importante sapere che data la loro alta tossicità, servono ingenti somme di denaro per gestire queste operazioni, senza compromettere la salute dell’uomo e dell’ambiente.

Il problema è di così rilevante entità che i governi si sono posti come obiettivo quello di cercare di evitare il più possibile danni all’ecosistema. Si è quindi cominciato a parlare di “oro etico”, ovvero oro estratto con metodi rispettosi dell’ecosistema, ma anche attenti alle condizioni delle popolazioni che vivono nelle vicinanze delle zone di estrazione.
L’oro etico deve essere ricavato senza l’uso di esplosivi e senza l’impiego di prodotti pericolosi; si parla di sostenibilità ambientale e di responsabilità sociale. La prima prevede che siano evitati nella fase estrattiva tutti gli agenti chimici nemici dell’ambiente; questo comporta un’estrazione fatta prevalentemente dai depositi alluvionali. Per responsabilità sociale si intende invece che siano previsti aiuti e attenzioni sia per coloro che lavorano alle estrazioni, che per le popolazioni che vivono nelle zone in questione. In pratica si traduce con il rispetto delle varie tradizioni etniche, con opere strutturali, assistenza medica, istruzione e formazione.
E’ un passo avanti nella corretta gestione di questa attività antica eppure ancora valida, ma è anche una riflessione che si impone.
L’oro totale estratto finora dalla superficie terrestre si aggira circa sulle 140mila tonnellate, distribuito in varie forme e concentrazioni.
Una parte di questo oro giace inerte nei cassetti delle case dei cittadini che, perché rotto, spaiato, non più attuale nella forma e nella lavorazione, lo dimenticano e non lo considerano.

Negli ultimi decenni, accanto alla tradizionali gioiellerie, sono sorte diverse attività di compro oro. Anche se spesso vengono guardate con sospetto, queste attività, quando sono in regola e gestire da bravi professionisti, rappresentano una valida alternativa alla gioielleria, quando si vuole vendere l’oro non più utilizzato.
Un negozio di compro oro è regolamentato da precise leggi e si occupa della compra – vendita di oro usato. L’oro acquistato viene poi consegnato ad apposite raffinerie, che provvedono a fonderlo e a creare nuovi lingotti di oro puro.
Questo comporta una risposta alla richiesta di oro e, di conseguenza, una minore necessità di estrarre in natura il metallo. Come abbiamo visto, meno oro si cerca di estrarre dai filoni, più si salvaguarda l’ambiente. Riciclare l’oro dimenticato serve a poter disporre del metallo e far fronte alle richieste in modo semplice ed ecologico.
Vendere il proprio oro, non importa quanto vecchio o rotto, è più semplice di quel che si potrebbe pensare. Basta seguire pochissimi semplici accorgimenti. Innanzitutto pesare a casa l’oro, in modo da avere un’idea, anche se non proprio esatta al milligrammo, di quanto si dispone. Poi basta accedere ad un qualsiasi sito online per conoscere l’attuale quotazione al grammo. Volendo, su alcuni siti, si può anche bloccare il prezzo, se appare conveniente.
Infine ci si reca in negozio, meglio se più d’uno, muniti di carta d’identità.
Qui si ascolta la proposta di acquisto che fa il titolare e se si è d’accordo si esce con i soldi, o con un assegno.
Vale la pena di pensarci, non solo per utilizzare risorse che abbandonate nei cassetti non servono a nessuno, ma anche per aiutare questa Terra già tanto sfruttata.