Prezzo dell’oro e investimenti

barre oroL’oro è decisamente il re dei metalli preziosi; il suo valore è universalmente riconosciuto e, da sempre, questo biondo metallo a un ruolo importante nella vita dell’uomo, tanto che viene utilizzato a vari scopi fin dal 5.000 a.C. Oggi è essenzialmente utilizzato quale riserva di valore e metallo da investimento e, come tale, viene scambiato sui mercati internazionali ed è oggetto di un fiorente mercato dell’usato.

Ormai da molti anni, l’oro fisico viene comprato e venduto al di fuori del sistema borsistico, su mercati che si regolano essenzialmente in base al libero gioco della domanda e dell’offerta; questo comporta l’inapplicabilità delle tipiche regole della Borsa e il fatto che, potenzialmente, si possa parlare di una sorta di mercato globale che grazie ai vari fusi orari non chiude mai e permette di compiere operazioni a qualsiasi ora del giorno. Ciò nonostante, per ragioni economiche, politiche e storiche, il mercato da sempre considerato di riferimento è quello londinese cui spetta, addirittura dal 1800, il ruolo di traino delle contrattazioni. Alla Borsa di Londra ha sede, tra l’altro, la London Buillon Market Association, che riunisce tutti i più importanti soggetti coinvolti a vario titolo nell’estrazione e nella commercializzazione dei metalli preziosi. I più importanti operatori, banche e banco metalli, si riuniscono ogni giorno per calmierare il prezzo dell’oro e, due volte al giorno, all’apertura delle contrattazioni e nel pomeriggio, emettono un bollettino riportante il cosiddetto Fixing dell’oro, ovvero il prezzo in virtù del quale, nalizzati i volumi di domanda e offerta, il mercato è mantenuto in equilibrio. Questo valore è poi utilizzato come punto di riferimento nella maggior parte delle contrattazioni, anche in quelle che coinvolgono i privati, ma non è comunque assimilabile ad un prezzo di listino.

La quotazione dell’oro infatti, come accennato, è determinata dal rapporto tra domanda e offerta e, in genere, dipende poco da fattori esterni ed è suscettibile di variazioni, anche repentine. Quello che viene contrattato sui mercati è l’oro puro, il cosiddetto oro 24 carati; questo comporta che, quando si intende investire in oro fisico acquistando o vendendo, è importante tener conto di molti fattori. Innanzitutto il prezzo che, come abbiamo accennato, non è certo fisso; in secondo luogo la composizione dell’oro che si intende vendere o acquistare: quello che si trova normalmente in commercio non è oro puro; la maggior parte dei monili, delle monete da investimento e anche delle barre è costituito in realtà da una lega di metalli: all’oro sono aggiunti altri elementi, come il rame o l’argento, che ne diluiscono la purezza. Questo dato è espresso chiaramente tramite l’indicazione dei carati, marchiata in punzonatura su una porzione spesso poco visibile dell’oggetto. Il prezzo effettivo, quindi, sarà determinato dal prezzo stabilito dai mercati al momento della transazione, dai carati e dal peso dell’oggetto in oro.

Investire in metalli preziosi,ed in particolare in oro, è oggi un buon modo di preservare il proprio capitale ed approfittare della tendenza positiva evidenziata da questo materiale negli ultimi anni, anche in tempo di crisi. Farlo è ormai diventato così semplice e conveniente, che in molti hanno ceduto e hanno tentato l’avventura; ad aprire il mercato anche ai piccoli investitori sono stati i nuovi compro oro e banco metalli che, con siti internet molto ben attrezzati, rendono tutta la procedura davvero più semplice e sicura. Per decidere se è arrivato il momento di vendere o acquistare è ormai sufficiente una connessione internet: accedendo ai siti dei compro oro è possibile tenere sotto controllo l’andamento delle quotazioni e, se l’intenzione è quella di vendere il proprio oro usato, è anche possibile bloccare il prezzo prenotandolo e mantenendolo effettivo per 24/48 ore, così non subendo gli effetti delle variazioni di valore. Semplici maschere di calcolo permettono inoltre, selezionando la caratura ed indicando il peso dell’oggetto, di ottenere istantaneamente una valutazione del bene.

Per investire invece in oro, acquistando quote finanziarie o oro puro sotto forma di barre, lingotti e monete da investimento, è possibile rivolgersi ai banco metalli; oggi sono dei soggetti dal respiro internazionale che, movimentando grandi quantità di metallo sono in grado di influire sul prezzo dell’oro e di concedere ai propri clienti condizioni molto vantaggiose.

Consigli per vendere oro usato al meglio

oro gioielliLa pratica del vendere il proprio oro usato, soprattutto negli ultimi anni, è diventata sempre più frequente oltre che sempre più vantaggiosa per i venditori. Questo perché sul mercato si sono affacciati professionisti del settore in grado di aiutarvi al meglio nella valutazione dell’oro e nella vendita dello stesso; stiamo parlando dei Compro Oro e dei Banco Metalli, certificati ed autorizzati all’acquisto di oro usato, meglio ancora se appartenenti ai grandi gruppi specialisti del settore.

Nonostante tali figure professionali siano perfettamente in grado di guidarvi e consigliarvi nella vendita del vostro oro usato, è sempre bene conoscere almeno superficialmente tale settore, come funziona l’iter di vendita e seguire alcuni semplici consigli per far fruttare al meglio questo materiale tanto prezioso.

Come prima cosa, prima di recarci in un Compro Oro o in un Banco Metalli è bene informarci sugli esercizi presenti sul territorio: si sconsiglia vivamente di affidarsi alle postazioni più vicine a casa solo perché ricoprono una posizione a voi più comoda. In tal modo potreste incorrere in una svalutazione del prezioso. Si consiglia invece di fare una ricerca, utilizzando ad esempio anche i servizi offerti da internet, e identificare i punti di acquisto presenti sul territorio. È sempre bene affidarsi ai grandi gruppi, ma si consiglia di visitarli personalmente e farsi pesare da ognuno il materiale prossimo alla vendita, appuntando per ogni esercizio la quotazione dell’oro proposta.

Qualora abbiate la possibilità di avere una bilancia di precisione, pesate voi stessi il materiale. Potrebbe andar bene anche una bilancia da cucina in formato digitale, oppure, ancor meglio, potreste rivolgervi al vostro orafo di fiducia il quale sarà sicuramente provvisto di un bilancino di recisione.

Potreste avvalervi di internet anche per visionare online la quotazione dell’oro. Tale procedura è di facile esecuzione e non sarà un problema nemmeno per i meno esperti del settore conoscere in tempo reale quanto è valutato il materiale aureo presso le più importanti borse mondiali. Vi basterà accedere ai più comuni motori di ricerca e digitare “quotazione oro” per ottenere in pochi secondi decine di siti dai quali apprendere il valore dell’oro in tempo reale.

Ovviamente, al fine di ottenere il maggior ricavo possibile dalla vostra vendita, si consiglia di attendere la miglior quotazione dell’oro prima di recarvi in un Compro Oro per offrire la vostra merce.

Per quanto riguarda tale pratica, si ritiene necessario approfondire il tema dela valutazione dell’oro, anche perchè da esso dipende la resa economica della vostra vendita.
Come prima cosa è necessario sottolineare che l’oro è un materiale prezioso, e come tale ha un valore sicuro nel tempo. Ciò significa che nonostante le normali fluttuazioni di prezzo dovute ad una moltitudine di fattori economici e non, legati addirittura a delicati equilibri a livello mondiale, l’oro sarà sempre e comunque in grado di offrire una rendita minima garantita. Detto ciò, è impossibile escludere che nel corso delle settimane o mesi, tale materiale sia accostato sempre alla medesima valutazione economica. È normale che il prezzo dell’oro flutti nel tempo. Per tali ragioni, prima di vendere il proprio pezioso è bene non farsi prendere dalla frenesia ma esaminare il mercato per un certo periodo di tempo, verificando se il prezzo sia in crescita oppure stia scendendo. Ovviamente, qualora si verifichi un abbassamento della valutazione dell’oro, risulterebbe svantaggioso vendere qusto materiale. Al contrario, si consiglia di attendere che il prezzo del materiale salga nuovamente, in modo tale da effettuare una vendita più vantaggiosa possibile.

Una volta determinato soddisfacente il prezzo dell’oro, è giunto il momento di rivolgersi all’esercizio identificato sulla base delle competenze e della professionalità degli operatori che vi lavorano all’interno, per completare la vendita.

È inoltre indispensabile che il Banco Metalli o Compro Oro sia provvisto delle autorizzazioni necessarie a tale attività e, soprattutto, fornisca il servizio del “blocca prezzo”.

Il servizio di blocca prezzo consente di congelare la valutazione fissata per un certo periodo di tempo entro il quale il proprietario del prezioso potrà recarsi in negozio per effettuare la vendita: tale servizio è veramente molto importante poiché tutela il venditore da brusche oscillazioni del prezzo dell’oro.

Seguendo queste semplici indicazioni, non vi sarà difficile vendere il vostro oro usato e ricavare la giusta rendita!

tecniche di fusione dell’oro

fusioneL’oro è un metallo di transizione. Il più prezioso.
E’ noto sin dalla preistoria e lo si trova in agglomerati a forma di pagliuzze o granelli, da solo oppure legato ad altri metalli.
E’ un materiale preziosissimo che non bisogna pensare sia utilizzato solo per coniare monete, lingotti, gioielli, arredo ornamentale, ecc. Infatti le sue caratteristiche, tra cui la conducibilità elettrica, lo rendono perfetto nella realizzazione di componentistica elettronica per computer, telefoni, elettrodomestici; è utilizzato per realizzare strumentazione fotografica; viene impiegato in ambito aeronautico e aerospaziale; trova applicazione anche in ambito medico, soprattutto odontoiatrico.

Essendo un metallo conosciuto da millenni, le tecniche di lavorazione si sono evolute nel corso del tempo, per quanto quella maggiormente utilizzata oramai da secoli sia la fusione.
Inizialmente l’oro veniva lavorato attraverso un processo chiamato <<tiratura al martello>>: si tratta di un metodo i pezzi massicci di oro venivano sapientemente modellati attraverso colpi di martello al fine di creare delle lamine. Le pepite venivano poste su una incudine, piana o tonda a seconda delle necessità, e quindi colpite con un martello al fine di creare uno strato sottile della forma e della dimensione desiderata e utile all’impiego necessario.

Una lavorazione più attenta ed in grado di restituire risultati migliori si è avuta nell’istante in cui si è scoperta la possibilità di fondere l’oro. Ciò risale, seppur con tecniche ed esiti rudimentali rispetto al giorno d’oggi, a svariati secoli Avanti Cristo con la civiltà Micenea, la prima ad utilizzare tecniche di fusione e saldatura applicate all’oro.
Da allora la fusione, pur subendo ovvie migliorie di processo, è rimasta il metodo più congruo per lavorare l’oro.

Il punto di fusione dell’oro è a 1064 gradi, raggiunti i quali muta lo stato da solido a liquido. Si pone l’oro all’interno di un recipiente metallico molto robusto che si chiama Crogiolo. All’interno di esso non è presente solo oro, ma per rendere il processo di fusione più semplice si aggiungono alcune quantità di Borace e Salnitro. La Borace ha principalmente una funzione protettiva contro l’ossidazione (che determinerebbe, tra l’altro, uno scadimento del colore), mentre il Salnitro aumenta la liquidità del metallo fuso al fine di renderlo maggiormente lavorabile e per un tempo più lungo.
Solitamente per raggiungere la temperatura di 1064 gradi si utilizzano forni a gas, generalmente alimentati da acetilene miscelato con ossigeno. Una volta raggiunta la temperatura e fuso l’oro, si estrae il crogiolo velocemente dal forno e si cola il metallo prima che si raffreddi in un apposito contenitore chiamato Staffa. La Staffa è un recipiente adatto allo scopo, generalmente costituito da grafite o ghisa, che viene cosparso con olio di lino. La funzione dell’olio di lino è ungere le pareti della Staffa al fine di rendere più facile l’estrazione dell’oro una volta che si sarà solidificato.
La colatura dell’oro deve essere molto veloce poiché bisogna evitare che il progressivo raffreddamento dell’oro possa determinare il formarsi di stratificazioni che renderebbero il risultato finale esteticamente non gradevole e non omogeneo.
Una volta raffreddato, l’oro all’interno della Staffa prenderà la forma di un lingotto, ma il processo non è ultimato poiché il lingotto appena creato appare poco lucido e caratterizzato da molte impurità che devono essere eliminate.
Per rendere lucido il lingotto, lo si immerge in una soluzione di acido solforico che conferisce la tipica colorazione giallo brillante. L’ultimo processo che subisce il lingotto è quello di Affinazione con Acqua Regia, un composto formato da tre parti di acido cloridrico e una parte di acido nitrico. In questo modo un lingotto con una titolazione di 700 millesimi in partenza, arriva a raggiungere una titolazione di 999,9 millesimi. La quasi totale purezza.
A questo punto il lingotto è ultimato.
Per avere conferma della qualità del lingotto appena creato, si utilizza un test chiamato Spot Test o Saggio alla Tocca. Si fa reagire una minuscola porzione di oro con qualche goccia di acido solforico; il risultato è estremamente preciso.

Non bisogna credere che la fusione dell’oro sia un procedimento destinato solo ed esclusivamente alle grandi aziende, dato che chiunque, anche un privato cittadino, può fare fondere il proprio oro per ricavare nuovi gioielli, oppure lingotti da investimento, ecc.
Non è però possibile recarsi presso una fonderia personalmente e far fondere il proprio oro, bensì è necessario rivolgersi a degli intermediari come un banco metalli. L’intermediazione di un banco metalli autorizzato (come un compro oro) è necessaria al fine di evitare che possano essere fusi gioielli o preziosi rubati. Il banco metalli infatti redige un apposito registro, con i dati della persona che reca la merce, e per 10 giorni i gioielli restano fermi nel negozio al fine di permettere eventuali verifiche da parte delle autorità competenti.
Il processo di fusione, per una maggiore sicurezza nei confronti del cliente, può essere seguito passo passo attraverso un apposito sistema di telecamere a circuito chiuso. In questo modo ogni cliente può essere certo che tutto il proprio oro sarà fuso seguendo tutti gli standard necessari al fine di creare un lingotto o altri preziosi.

L’evoluzione della quotazione oro

oro da investimentoDa sempre l’oro è considerato il più prezioso dei metalli per il suo indiscutibile valore.
Grazie alla sua duttilità e versatilità, l’oro non è utilizzato soltanto in campo orafo ma circa il 30% della produzione mondiale è destinata al settore medico ed industriale.
Le multinazionali che operano nel campo dell’elettronica o i grandi player dell’informatica, ad esempio, si servono dell’oro (ridotto in lamine o fili sottilissimi) per realizzare connettori elettrici, componenti per il pc, schede per telefonini e così via.
Il settore orafo assorbe circa il 50% dell’oro disponibile ma per determinare la qualità di un monile, bisogna considerare che quello contenuto nei gioielli non è “oro puro” (24 carati) ma “oro lavorato”, generalmente a 18 carati, espresso anche in millesimi (750/1000).
Questo perché l’oro, essendo “troppo malleabile”, ha bisogno di essere legato ad altri metalli più o meno preziosi (nichel, argento, rame, platino) che consentono di lavorarlo e di realizzare le bellissime creazioni esposte nei punti vendita tradizionali e soprattutto nei cataloghi degli innovativi “store on line”.
Al titolo dell’oro bisogna fare necessariamente riferimento per avere una “stima precisa” dell’oggetto, verificando le quotazioni stabilite ogni giorno dal “fixing di Londra“.
Dal 1919 nella capitale inglese, in base alla domanda e all’offerta delle transazioni, viene stabilito il “prezzo spot” a cui fanno riferimento anche anche i risparmiatori che hanno investito in “monete o lingotti” d’oro (oro fisico), considerata oggi una delle migliori e più vantaggiose forme d’investimento, sia per il titolo che la per la richiesta, in costante aumento.
Quella di Londra non è l’unica piazza da tenere sott’osservazione: oggi si sono affermati mercati molto attivi come Hong Kong, Tokyo e Singapore (dove si scambiano molti contratti su oro) ma, per l’oro fisico, il più importante resta quello londinese.
Dal momento che il fixing è condizionato anche da altri fattori imprevedibili come le oscillazioni della Borsa, la situazione geo-politica internazionale, l’andamento del dollaro e di alcune materie prime (petrolio, gas), prima di effettuare qualsiasi negoziazione, è importantissimo capire se il trend dell’oro tende al rialzo o al ribasso.
Questa analisi è molto utile soprattutto in caso di dismissione di un bene, quando non bisogna farsi prendere dal panico e dalla “fretta di vendere” consapevoli che una quotazione bassa impedisce di ottenere una buona liquidità perché l’oro viene deprezzato.
Per realizzare un buon profitto, quindi, bisogna giocare d’astuzia e “saper speculare” attendendo il momento più favorevole: in caso di cessione, si deve approfittare quando le quotazioni sono alte; in caso di acquisto, invece, conviene investire quando le quotazioni sono basse.
Tenendo conto che l’oro ha un andamento piuttosto stabile, quando il periodo è caratterizzato da una delle due situazioni, gli esperti consigliano di cogliere al volo l’opportunità, sfruttando al massimo lo spread.
Indipendentemente dai canali convenzionali, il web fornisce un grande aiuto diffondendo in real time il fixing (alle 10.00 e alle 15.00 ora italiana) e consentendo di visualizzare anche graficamente il trend dell’oro, in maniera da avere le idee ancora più chiare.
Proprio per le sue buone performances, superiori a qualsiasi altro asset (azioni, obbligazioni e titoli di stato), oggi l’oro è il bene più richiesto in assoluto dai piccoli e medi risparmiatori che vogliono proteggere il loro capitale dalla svalutazione monetaria e dall’inflazione che, in quest’ultimo decennio, hanno impoverito milioni di famiglie.
Diversamente da un tempo, quando i privati potevano rivolgersi soltanto alle banche e ai broker se volevano investire in oro, oggi lo scenario è profondamente cambiato.
La scelta è molto più ampia, grazie alla “presenza di competitors” affidabili e competenti, capaci di offrire al cliente condizioni economiche più convenienti.
Sia per l’acquisto di oro fisico che di oro finanziario (fondi e certificati su oro) un numero sempre crescente di consumatori oggi sceglie di rivolgersi ad “operatori professionali”, autorizzati direttamente dalla Banca d’Italia, contattando i migliori Compro Oro e Banco Metalli “specializzati in oro da investimento”.
Questi ultimi, infatti, propongono “soluzioni personalizzate” che tengono conto delle diverse aspettative e delle esigenze di ciascun cliente, senza addebitare quella serie di spese e commissioni molto elevate, come abitualmente fanno gli istituti di credito e tanti intermediari finanziari.
Bisogna però precisare che per l’oro cartaceo (Futures, Opzioni, Azioni Aurifere, EFT) il premio dipende sempre dall’evoluzione delle “quotazioni dell’oro”, ma entrano in gioco anche fattori come i tassi d’interesse e il rispetto delle scadenze e che il mercato di riferimento da monitorare, dove avvengono la stragrande maggioranza delle transazioni, non è Londra ma il “Comex” di New York.

Oro usato come guadagnare con OroElite

scheda madre oroIn tempi difficili come quelli che stiamo attraversando, la vendita dell’oro usato è diventata una preziosa fonte di sostentamento per moltissime famiglie, in effetti è la strada più semplice da percorrere per arrotondare le entrate, arrivando con un po’ meno affanno a fine mese. In questo ci viene in aiuto il Banco Metalli OroElite.

L’uso prevalente che viene fatto dell’oro è legato alla produzione di gioielli e preziosi. I negozi di compro oro, ormai, fioriscono ovunque l’uno dietro l’altro, paradossalmente forse anche più diffusi delle botteghe alimentari.
Tuttavia, l’estenuante protrarsi di una crisi economica che ancora non sembra accennare a finire, per molte famiglie ha comportato “l’esaurimento delle scorte”. Terminati infatti i preziosi da rivendere, ciò significa inderogabilmente anche la fine della salutare boccata d’ossigeno derivante dai piccoli introiti extra che arrecavano? Assolutamente no!

Ciò che in molti forse ignorano è che il nostro prezioso metallo, trova molteplici altri campi d’impiego oltre a quello legato ai gioielli.
L’oro è un’eccellente conduttore termico ed elettrico, possiede spiccate proprietà chimiche quali, ad esempio, l’elevata resistenza all’ossidazione. Per tali ragioni il suo secondo grande campo di utilizzo è legato al mondo degli elettrodomestici e, in particolar modo, all’industria elettronico – informatica.
Non esiste componente hardware del vostro pc che non contenga oro: dalla RAM alla scheda madre, dalle chiavette usb passando per il microprocessore e per ogni singola altra parte che costituisce il misterioso e affascinante microcosmo informatico.
Va da se che la percentuale di oro presente in ogni singolo componente informatico è davvero minima; a differenza dei gioielli, dove rivendere un singolo anello o bracciale o collana può aiutare a racimolare un bel gruzzoletto, nel recupero dell’oro grazie all’elettronica è la quantità a farla da padrone.

Un handicap? Non proprio, spieghiamo subito perché.
L’acquisto d gioielli, in virtù del loro notevole costo, è legato spesso a grandi occasioni o ricorrenze: battesimi, anniversari, etc. La quantità di preziosi che rappresenta il patrimonio commerciale di una famiglia media, vi accennavamo prima, è ridotta e in quanto tale, vendi oggi e rivendi domani, destinata ad esaurirsi rapidamente.
Con l’informatica e l’elettronica dei piccoli elettrodomestici le cose cambiano. Intanto il loro prezzo è più abbordabile di quello dei monili; secondariamente poi, l’evoluzione e il progresso tecnologico sono vorticosi e inarrestabili, ne consegue che la diffusione di massa e il “ricambio generazionale” dei nostri elettrodomestici è frequente, senza per questo gravare eccessivamente sul bilancio familiare. Stiamo facendo, va ribadito, un discorso generico legato al mondo dell’elettronica; è chiaro poi che, ad esempio, un computer costa molto di più di un frullatore e, per tali ragioni, la sua vita media d’impiego prima di sostituirlo è molo più estesa. Però soffermiamoci a pensare un istante al nostro telefono cellulare: mediamente viene sostituito annualmente, per avere quello all’ultimo grido, e sempre al passo coi nuovi ritrovati della tecnologia. E’ il telefonino vecchio, guasto o semplicemente superato, è una preziosa miniera d’oro.

Ad ogni modo, per le ragioni fin qui esposte, quella del recupero dell’oro dai vecchi componenti elettronici è divenuta oggi un’attività particolarmente redditizia; probabilmente tanto quanto quella dei compro oro che acquistano gioielli usati. Sempre più aziende si stanno specializzando in tali attività di recupero. L’oro infatti, è giusto ribadirlo, rimane inutilizzato e perfettamente integro anche quando il nostro compotente elettronico ha esaurito il suo ciclo di vita media; questo vuol dire che anche il suo valore di mercato è rimasto praticamente inalterato (fatte salve, ovviamente, le fisiologiche fluttuazioni del prezzo di vendita).
Un’ultimo aspetto che non va sottovalutato, e che va a braccetto con quello economico – finanziario, riguarda i benefici che tale recupero e riciclo dei componenti elettronici ha sull’impatto ambientale. Questa miriade di apparecchiature di uso e diffusione comune sono, purtroppo, altamente inquinanti e dannose per l’ambiente che ci circonda, se non smaltiti in maniera consona e adeguata.
Ecco dunque che riciclarli, al fine di trarne profitto recuperando l’oro che contengono, è il modo più ecologico di “sbarazzarsene” e smaltirli, quando si guastano o divengono comunque obsoleti.