Come vendere ai compro oro? Alcuni suggerimenti

penna oroGioielli usati, vecchi rottami, monete, orologi, leghe dentali… sono tantissimi gli oggetti che chiunque può avere in casa e che, per diversi motivi, si può decidere di vendere. Tra questi, i gioielli sono sicuramente i primi ai quali si pensa, per la loro sostanziale reperibilità in quasi ogni famiglia e per l’immediata associazione che si fa tra questi oggetti e il loro valore. Ma tanti altri sono gli oggetti che contengono oro, a partire, per esempio, da vecchi rottami che, al loro interno, possono contenere delle parti in oro da recuperare.
Frequenti possono essere anche le monete e i gettoni d’oro, che possono essere realizzati con percentuali variabili di oro e che, di conseguenze, possono avere valori diversi nel momento in cui si decidesse di rivenderli.
Un po’ più complesso il discorso per le leghe dentali, di più difficile reperibilità e dalle caratteristiche particolari. Mentre, direttamente imparentate con l’oro, si possono considerare anche le categorie degli oggetti in argento e quella delle pietre preziose, con i diamanti in primo piano.
Per tutte queste categorie di oggetti, nel caso si decida di venderli per ricavarne qualcosa, i negozi di compro oro sono le realtà alle quali fare riferimento.

È bene, comunque, che prima di intraprendere una vendita, si conoscano le modalità affinché la cosa venga eseguita nella maniera corretta e, soprattutto, permetta a chi vende di ricavare la massima quotazione oro possibile. In questo senso, in particolare, la tecnologia ha fornito uno degli strumenti più efficaci da utilizzare. Si tratta della possibilità, offerta dai siti dei maggiori brand di compro oro, di fare una valutazione in tempo reale della cifra che si potrebbe ricavare dalla vendita del proprio gioiello.
Per farlo, basta inserire negli appositi campi presenti sui siti internet, il peso dell’oggetto in oro e i suoi carati. Quest’ultimo valore è fondamentale, in quanto qualsiasi oggetto in oro, a meno che non si tratti di lingotti, pagliuzze o pepite, è composto solo da una percentuale di oro puro che, per essere lavorata, va unita con altre leghe metalliche come il rame o l’argento. È per questo motivo che una valutazione “fai da te”, fatta basandosi sul prezzo dell’oro dato alla borsa valori può essere fuorviante, perché questo si riferisce all’oro puro che, per convenzione, è detto a 24 carati. I gioielli, in genere, utilizzano oro a 18 carati, garantendo, in questo modo, la presenza di 750 parti di oro su un’ideale intero di 1000 parti.

Una volta ottenuta la quotazione, in genere si ha la possibilità di bloccare il prezzo ottenuto e, recandosi nelle successive 24 – 48 ore in un banco metalli dello stesso brand sul cui sito si è effettuata la valutazione, si ha la garanzia di vedersi riconosciuta esattamente la cifra bloccata on line.
Se la cifra raggiunta è di proprio gradimento, per concludere la procedura di vendita rimangono alcuni passaggi da portare a termine.
Per prima cosa, una volta in negozio, il materiale verrà nuovamente pesato su una bilancia di precisione: è importante che questa operazione avvenga direttamente alla presenza di chi vende, che potrà così verificare la correttezza della procedura.
Dopo la pesatura si procede alla verifica “alla tocca”, fatta per assicurarsi dell’autenticità del metallo e della sua caratura. Stabilito peso definitivo e carati, per portare a termine il processo la legge chiede che il cliente venga identificato attraverso un documento di identità. In nessun caso è consentito che a vendere oro sia un soggetto minorenne.
Tutti i passaggi sopra descritti devono essere registrati su un registro che ogni compro oro è tenuto ad avere. Inoltre, una volta venduto, l’oggetto va conservato, inalterato, per almeno 10 giorni, all’interno dello stesso punto vendita.
Il pagamento della cifra dovuta viene effettuato in contanti per cifre al di sotto dei mille euro. Sopra tale limite la legge antiriciclaggio impone che si utilizzino metodi alternativi come bonifici bancari o assegni non trasferibili.

Un’ultima considerazione da fare riguardo ai negozi di compro oro è che, questi, non sono solamente le realtà cui rivolgersi per realizzare una compravendita di gioielli. Sempre più spesso, infatti, tra i servizi che vengono offerti ci sono quelli delle perizie riguardanti gli oggetti di valore e i gioielli o la valutazione degli argenti, anche antichi, fatte ai fini di eventuali divisioni tra diversi soggetti di una eredità oppure per inventari richiesti ai fini assicurativi.

L’oro: ecco perchè è considerato il bene rifugio

pepita d'oroL’oro è da sempre considerato un bene rifugio perchè il suo valore, indipendentemente dalle crisi economiche e finanziarie che periodicamente si verificano nel mondo, mantiene più o meno inalterato nel tempo il suo valore e per questo viene ritenuto un investimento sicuro. Questo si verifica perché a differenza della carta moneta che può essere stampata anche in grande quantità dalle diverse nazioni, perdendo così notevolmente di valore, l’oro invece non può essere fabbricato in base alle necessità del momento e così conserva praticamente costante o incrementa il suo potere d’acquisto.

Prima di decidere, però, di investire i propri risparmi nell’acquisto di questo prezioso metallo, è bene conoscerlo più da vicino per essere sicuri di non incorrere in truffe o acquisti incauti.

L’oro – il cui simbolo è Au – è un elemento chimico con numero atomico 79. Si tratta di un materiale dalle caratteristiche ben specifiche: è malleabile, pesante ma anche duttile. Viene considerato un metallo di transizione e nella sua consistenza è estremamente tenero e ciò obbliga necessariamente la sua lavorazione in lega con altri elementi. Proprio per queste sue caratteristiche, l’oro è praticamente inattacabile da quasi ogni agente chimico con l’unica eccezione dello ione cianuro e dell’acqua ragia.

Allo stato naturale è possibile trovarlo nelle rocce o nei depositi alluvionali, sotto forma di pagliuzze, grani o le più classiche pepite. Fra i Paesi maggiori produttori del prezioso metallo giallo abbiamo il Sudafrica che ultimamente però è stato superato dalla Cina, gli Stati Uniti, il Perù, l’Australia e la Russia. L’Italia, invece, è un modesto produttore d’oro ma in compenso è una delle nazioni più impegnate nella sua lavorazione, in tutti gli ambiti.
La quantità di oro conservata dalle singole nazioni definisce il loro livello di ricchezza.

Per le sue caratteristiche specifiche e per la particolare lucentezza che emana, l’oro ha numerosissimi impieghi nei più svariati campi. Innanzitutto viene impiegato allo stato quasi puro per la realizzazione di lingotti e monete da investimento (una su tutte, la sterlina). Viene poi utilizzato nella costruzione di componenti elettroniche in quanto è un ottimo conduttore ma viene anche impiegato come rivestimento dei contatti elettrici per preservarli dall’usura del tempo. Con la stessa funzione di rivestimento è adottato anche dall’industria aeronautica e da quella aerospaziale che lo impiegano soprattutto per creare delle guaine per rivestire i satelliti artificiali, anche per la sua capacità di riflettere i raggi infrarossi. Incredibilmente l’oro ha un suo impiego specifico anche in ambito medico. In questo campo viene utilizzato soprattutto nella tipologia colloidale per realizzare l’elettroforesi che è una particolare tecnica diagnostica ma viene largamente adoperato anche in odontoiatria per creare ponti ed otturazioni, nella creazione di un farmaco per la cura della artrite reumatoide nonché in alcune terapie per combattere il tumore. Ovviamente non può essere dimenticato l’uso decorativo, ambito principale nel quale è conosciuto il prezioso materiale giallo. In questo campo l’oro viene sfruttato in lega con altri materiali per la creazione di gioielli ma anche per quanto riguarda l’oggettistica per la casa, etc. Infine, un’ultima curiosità: l’oro viene adottato anche in cucina, come elemento decorativo di piatti gourmet.
Proprio questo suo largo impiego nei più svariati settori, unito alla circostanza per la quale da anni ormai sembrano essere ampiamente esauriti i giacimenti aurei conosciuti nel mondo, l’oro garantisce un costante aumento del suo valore nel tempo.

Per quanto riguarda il suo valore commerciale, il metallo giallo viene classificato principalmente in grammi ma anche in oncia troy. Se invece viene mischiato in lega con altri elementi, allora viene valutata la sua purezza per stabilirne l’effettivo valore economico: in questo caso si parla di carati. L’oro puro utilizzato per la lavorazione di lingotti e di monete da investimento è a 24 carati mentre per l’impiego in gioielleria non si utilizza mai di una purezza superiore ai 18 carati altrimenti la sua lavorazione sarebbe impossibile. L’oro a 14 carati, invece, viene definito in gergo ‘oro basso’ ed è solitamente quello proveniente principalmente dai Paesi dell’Est, da quelli dell’America Settentrionale e dall’Arabia. Infine, quello ad 8 carati è utilizzato soprattutto in ambito medico, per evitare fenomeni di intossicazione.
Ovviamente per stabilire il valore in denaro di un oggetto in oro è necessario conoscere non solo la sua percentuale effettiva impiegata ma anche quella degli altri materiali mischiati in lega. La legge viene in aiuto di quanti vogliano investire in oro obbligando i produttori a stampare sull’oggetto non solo il numero dei carati ma anche il nome e il codice del produttore stesso.

Il valore dell’oro puro viene da sempre stabilito dai mercati internazionali. Per comodità di operazioni, poi, la Borsa di Londra ha iniziato dal 1919 a stabilirne il prezzo di riferimento due volte al giorno, in mattinata e nel primissimo pomeriggio. Questa consuetudine viene definita ‘fixing dell’oro’.

Oro Usato: Valutazioni Gratuite E Vantaggiose

oro lavoratoSi è parlato molto in questi ultimi anni del mercato dei metalli preziosi usati: sospinto dall’incremento delle quotazioni dell’oro fisico sui mercati, anche l’oro usato ha conosciuto una rinnovata fama, arrivando a coinvolgere a vario titolo migliaia di italiani.
Si calcola che nel 2013 quasi il 30% di nostri connazionali abbia deciso di svuotare i cassetti e i portagioie e disfarsi di monili e oggetti in oro e argento che giacevano inutilizzati,ricavandone denaro contante da impiegare nei modi più disparati.
Non è solo la necessità impellente di liquidità ad attirare i clienti. Chi decide di rivendere il proprio oro usato lo fa per i più diversi motivi: per rinnovare il proprio assortimento, per liberarsi di ricordi sgradevoli, per ricavare il necessario per togliersi qualche sfizio senza incidere sul budget familiare.

A conferma della fortuna del settore, basta dare uno sguardo alle nostre città, che si sono velocemente popolate di negozi dedicati allo scambio di oro e argento usati: i compro oro.
Si tratta, come molti ricorderanno, di una realtà imprenditoriale affatto nuova: già in passato erano molto diffusi, anche se il loro aspetto esteriore e le voci che circolavano sul loro conto, li annegavano in un pregiudizio collettivo che li voleva implicati in affari poco chiari.
Colpiti dalla cattiva fama, i rivenditori di metalli preziosi usati, avevano dovuto cedere il passo, ed erano finiti nell’oblio, lasciando dietro di sé solo un pallido ricordo.
Verso la fine del 2011, l’inversione di tendenza: sulla scena intervengono i grandi brand nazionali ed internazionali e la compravendita di preziosi usati diventa il nuovo business dell’oro, esercitato in ambienti lussuosi e allettanti, a condizioni vantaggiosi e con guadagni reali, facili e assolutamente legali.

L’attività di questi negozi consiste principalmente nella tradizionale commercializzazione di oggetti lavorati in oro o argento, che vengono acquistati dai privati e rivenduti a grossisti, commercianti o società di fusione.
Accanto ad essa si sono tuttavia sviluppati un gran numero di servizi accessori, che hanno giustificato la rinnovata fortuna del settore.
Coloro che decidono di aprire un punto vendita infatti, non sono dei singoli sprovveduti, ma degli imprenditori che colgono una grande opportunità, affiliandosi a brand di comprovata fama.
Con la formula del franchising basta un investimento iniziale di poche migliaia di euro (in media 2.500), e il locale adatto (per posizione e attributi) e immediatamente si riceve l’assistenza completa della casa madre, che cura con efficiente attenzione, sia l’allestimento e il compimento delle pratiche burocratiche, che la formazione del personale.
All’apertura, il negoziante è cioè in grado di assistere compiutamente i propri clienti ed offrire loro la competenza e la convenienza che meritano.

Non solo compravendita di usato dicevamo. In effetti negli ultimi anni, sono stati perfezionati i servizi collaterali di rivendita e di valutazione.
Il primo riguarda i gioielli e i monili che non sono inviati a fusione, ma che vengono recuperati attraverso un intensivo processo di ricondizionamento e rimessi sul mercato in condizioni pari al nuovo, ma con prezzi decisamente inferiori, anche del 70 – 80% sui listini ufficiali.
Le rivendite di gioielli ricondizionati hanno già attirato migliaia di acquirenti e promettono di bissare il successo nei prossimi anni, grazie alla cassa di risonanza costituita dalla rete, che permette a chiunque, ovunque si trovi, di sfogliare comodamente da casa questi straordinari cataloghi.

Internet gioca un ruolo fondamentale anche con riferimento ai servizi di consulenza. Ogni brand usufruisce oggi di un sito aziendale, gestito a livello centrale dalla casa madre, attraverso il quale è possibile, in pochi passaggi, ottenere una valutazione del proprio usato.
E’ sufficiente indicare in una maschera di calcolo automatica il peso del monile che si intende rivendere al netto di eventuali pietre preziose e selezionare la caratura.
Il sistema restituisce in tempo reale il valore del bene, calcolato sulla base della quotazione dell’oro puro (24 kt) sui mercati, alla quale viene applicato uno spread più o meno elevato.
La movimentazione di grandi quantità di preziosi, consente in genere di fornire ai propri clienti dei prezzi davvero vantaggiosi, che per il singolo esercente trovano giustificazione nei rapporti con il franchisor, i cui accordi assicurano a fine mese il riacquisto di tutto il materiale reperito dai privati.

Un rischio di impresa molto limitato quindi, che si ripercuote positivamente sul livello di servizio offerto, come potrà verificare chiunque decida di vendere o acquistare oro usato.
Sebbene molte attività possano essere effettuate via web, resta ancora indispensabile la frequentazione del negozio fisico.
Innanzitutto per concludere legalmente la cessione dell’usato: la legge impone una verifica visiva e diretta dei documenti di identità del cedente ed è quindi impossibile procedere online.
In secondo luogo, recandosi da un esercente professionale, diventa possibile ottenere una compiuta valutazione di monili, oro, argento e pietre preziose, senza alcun obbligo di vendita o acquisto, con la tranquillità che solo la professionalità e l’amore per un lavoro ben fatto sanno dare.

Fixing Oro, Come Viene Stabilito

quotazione oroLa quotazione dell’oro è uno dei processi forse più complicati e difficilmente prevedibili del già complesso mondo della finanza. In fatti il calcolo del prezzo dell’oro che possiamo vedere oscillare in 
tempo reale, è il risultato di una intricata rete di dipendenze e connessioni con un gran numero di parametri economici, ma anche sociali e psicologici, che abbracciano praticamente ogni evento, mondiale o locale, del mercato quotidiano. 
Per capire come viene calcolato il prezzo dell’oro, è necessario conoscere quali fattori hanno il potere di influire in maniera più consistente sugli scambi. La base è la stessa per tutti i beni quotati in borsa. Le contrattazioni dell’oro avvengono in appositi mercati nelle borse valori di tutto il mondo, e il prezzo è determinato dall’incontro della domanda e dell’offerta. Per semplificare la vita agli operatori del settore, ad esempio i gioiellieri, la borsa metalli di Londra stabilisce il cosiddetto fixing dell’oro, un prezzo di riferimento comunicato due volte al giorno.
L’argomento trattato finora può essere definito semplice economia di base. La parte più difficile è sintetizzare i fattori capaci di muovere l’una o l’altra componente. 
Il fattore determinante per comprendere il mercato dell’oro, è conoscere la sua caratteristica di essere considerato il bene rifugio per eccellenza. Per fare un esempio estremo, se domani ci fosse una guerra mondiale e sparissero gli stati che garantiscono le monete, queste diverrebbero immediatamente carta straccia, mentre un lingotto d’oro difficilmente sarà rifiutato come forma di pagamento. Partendo da questo assunto ci risulterà semplice notare che l’oro sale nei momenti di crisi o incertezza e scende nei momenti di tranquillità. 
Gli eventi che influenzano il prezzo del metallo giallo li possiamo dividere in due grandi categorie: macroeconomici e sociopolitici.
Tra i primi si catalogano tutti quegli indicatori dello stato di salute delle economie mondiali, nonché le politiche monetarie delle banche centrali. Ovviamente non tutte le economie del mondo concorrono in maniera uguale al variare della quotazione dell’oro. l’Italia non conta come gli Stati Uniti. I paesi con maggiore influenza sono i paesi consumatori di oro come Cina, India e le economie in espansione. In maniera minore influiscono i paesi produttori, come Sud Africa, Australia, Russia ecc. Può sembrare un paradosso ma non è così. L’oro infatti non è un bene consumabile come il petrolio: se l’Arabia Saudita decidesse di bloccare l’esportazione di greggio, molti sarebbero costretti ad intaccare le proprie riserve che in breve tempo sparirebbero, e questo darebbe un enorme potere ai produttori. Viceversa per l’oro, che come accennato non è un bene consumabile, le riserve superano di gran lunga la produzione annuale di tutti gli stati produttori, per cui anche se per assurdo s’interrompesse l’estrazione, ci vorrebbero anni per consumare le riserve già in circolazione, dando ai paesi produttori di oro lo stesso potere di quelli produttori di petrolio. 
Petrolio e oro sono comunque legati ad un destino comune: entrambi vengono scambiati in dollari. Perciò l’andamento dell’economia USA influisce in maniera sia diretta che indiretta alla formazione del prezzo. Infatti dati positivi per questa economia, porteranno a pensare ad un momento di tranquillità sul mercato facendo scendere il prezzo dell’oro direttamente. In più porteranno ad una salita della quotazione del dollaro, facendo scendere il prezzo indirettamente. Per questo motivo i dati macroeconomici Usa sono tra i maggiori “market movers” dell’oro. Non sempre però i mercati finanziari sono semplici e lineari, e può accadere ad esempio che un momento di crescita dell’economia americana faccia abbassare il rendimento dei titoli di stato. Gli speculatori sposteranno così il loro denaro su titoli di altri paesi, causando una discesa del dollaro ed una conseguente salita dell’oro. E questo e solo uno dei tanti esempi possibili di cortocircuito economico.
Ma non sono solo i dati economici a muovere il mercato dell’oro. Anche eventi sociali possono concorrere. Prendiamo l’esempio di una guerra, reale o possibile, tra due grandi stati. Oppure una situazione di crisi in determinati stati chiave. Un esempio può venirci dalla cronaca di questi giorni della crisi in Ucraina. Questa non è né un grosso produttore né un grosso consumatore. Però sappiamo che le banche russe sono esposte per miliardi di dollari verso quelle ucraine, ed il rischio di collasso dello stato e di insolvenza delle banche avrebbe effetti catastrofici e forse addirittura fatali su alcune di queste. Perciò oltre ai venti di guerra, la crisi ucraina si riflette economicamente sulla Russia, che è allo stesso tempo produttore, consumatore ed una delle maggiori economie del globo. Tutto questo secondo la teoria che abbiamo spiegato dovrebbe portare ad un aumento del prezzo dell’oro, che infatti è puntualmente avvenuto. 
Tuttavia possiamo concludere con buona pace dei vari guru dei mercati, che la determinazione del prezzo dell’oro è la risultante di un numero talmente ampio di variabili da non poter essere prevedibile in maniera certa, e chiunque sostenga il contrario sopravvaluta le proprie capacità. A maggior ragione nel mondo globalizzato di oggi nessuno può essere in grado di conoscere tutte le connessioni tra le varie economie del mondo, fossero anche le più piccole, oppure valutare appieno l’impatto economico di un evento politico o di cronaca. E come abbiamo visto tutti questi, ed infiniti altri fattori, vanno a determinare il prezzo di quello che non a caso è considerato come il più prezioso tra i metalli.

Oro Per Denaro Contante, Come Fare?

oro usatoCome liberarsi dell’oro usato che si possiede: gioielli, monete, orologi e tutto ciò che contiene oro può trasformarsi facilmente in denaro contante in piena legalità.
Basta seguire queste semplici regole:

Informazione di base.
E’ possibile vendere qualsiasi oggetto contenga dell’oro. Sebbene si parli comunemente di oro usato, in realtà con questo termine ci si riferisce all’oro lavorato, con il quale vengono forgiati i gioielli, gli orologi, le medaglie e persino le protesi dentarie.
La cosa che conta è la percentuale di oro puro contenuta. L’oro infatti non viene lavorato allo stato puro, ma unito ad altri metalli a formare delle leghe, le quali hanno una caratura differente a seconda delle percentuali di oro.

Per verificare qual’è la caratura dei gioielli, innanzitutto è possibile controllare il marchio e il titolo, che sono incisi sugli stessi. Il titolo indica i carati, il valore è contenuto all’interno di un piccolo rombo.

Trattandosi di leghe e non di oro puro, nei gioielli non è possibile visualizzare “24 Kt”, sul mercato italiano si possono trovare le seguenti carature: 18Kt, 16 Kt o 14 Kt.
Un altro elemento indispensabile per valutare il prezzo del gioiello, è il peso. Bastano pochi grammi di oro per ottenere un buon guadagno, utilizzare una bilancia di precisione e sottrarre dal peso totale quello di eventuali pietre preziose, che hanno bisogno di una valutazione separata.

Questi dati sono più che sufficienti per iniziare.
Il web offre una serie di servizi molto utili a chi intende vendere oro usato.
I migliori compro oro e banco metalli hanno un proprio sito e consentono non solo di controllare la quotazione attuale dell’oro puro sui mercati, ma anche di valutare il proprio usato.
Nello scegliere il brand cui affidarti tieni conto di due elementi. In primo luogo la diffusione sul territorio. Per completare la transazione sarà necessario recarsi personalmente presso un esercente, non essendo permessa dalla legge una cessione online. E’ quindi importante che vi sia un negozio affiliato facilmente raggiungibile.
In secondo luogo controlla sempre che l’esercente sia autorizzato all’acquisto di oro o alla funzione di banco metalli se quelli che si hanno a disposizione sono rottami preziosi.
In entrambi i casi conviene puntare su marchi affermati, come OroElite S.p.A. una società solida, sicura che grazie al franchising dispone di punti vendita fisici un po’ ovunque.

Una volta scelto il portale del negozio compro oro, procedere con la valutazione del proprio oro usato. Indicando peso e caratura, apparirà immediatamente la somma spettante, inoltre i migliori siti danno la possibilità di bloccare online la quotazione dell’oro, in tal modo il prezzo appena calcolato resterà bloccato per almeno 24 ore. Sarà necessario stampare e portare con se presso il negozio scelto, non dimenticando di portare inoltre un documento di identità valido, il codice fiscale e i monili che si vogliono vendere.
Da qui in poi infatti la procedura si svolgerà necessariamente, presso il compro oro.

Gli oggetti verranno pesati nuovamente e valutati dallo staff del negozio, il quale proporrà una valutazione, o confermerà quella bloccata precedentemente online.
Questo non comporta nessun obbligo di vendita, si è liberi di rifiutare, non avendo finora contratto obblighi.
Se si deciderà di accettare il prezzo offerto, si aprirà la fase della transazione vera e propria.
Presentando i documenti per effettuare la registrazione della compravendita, attestando la propria identità, mentre i gioielli, i rottami e tutto ciò che sarà venduto, verranno inventariati con cura.
La corresponsione del pagamento sarà immediata. Tenere presente che il denaro contante sarà esentasse e lecitamente ottenuto, inoltre la movimentazione dello stesso sarà sottoposta a regole precise ai sensi della normativa antiriciclaggio.
Il compro oro infatti potrà pagare in contanti solo entro il limite fissato per legge, ovvero solo per importi inferiori o uguali a 999,99 Euro.
Qualora il dovuto fosse superiore, il pagamento potrà avvenire con mezzi tracciabili, come assegno bancario o bonifico. In ogni caso verrà rilasciata una distinta attestante il versamento, entro 10 gg. ci sarà la possibilità di riscattare i propri gioielli, in caso ci fossimo pentiti della scelta fatta..